Nel contesto giudiziario italiano, la valutazione delle prove riveste un ruolo cruciale nella decisione finale dei Procedimenti Civili. Un caso emblematico in tal senso è rappresentato dalla recente sentenza n. 8865/2024 del 17.10.2024 del Tribunale di Napoli, che ha rigettato l’appello di una Parte attrice in una causa risarcitoria legata a un sinistro stradale.
Nel dettaglio, la recente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione penale si è espressa sulla piena valenza della prova stabilendo che “I tabulati riportati nella scatola nera di un veicolo sono prove documentali acquisibili al fascicolo dibattimentale” (Cassazione penale sez. II, 21/01/2021, n.5415) avallando il giudizio dei giudici di merito che su tali dati hanno fondato il giudizio di colpevolezza per il reato dell’art 642 cp (denuncia di falso sinistro alla compagnia di assicurazione).
La vicenda giudiziaria
Il caso trae origine da un incidente avvenuto il 26 gennaio 2018 a Napoli, in cui due autovetture sono rimaste coinvolte in una collisione. La Parte attrice, sostenendo la responsabilità dell’altra Parte, ha richiesto un risarcimento danni. Tuttavia, il giudice di primo grado ha rigettato la domanda per insufficienza di prove, decisione poi confermata in appello.
La valutazione delle prove
Uno degli elementi centrali della sentenza è stato il principio dell’onere della prova, che grava sulla parte attrice. Il giudice ha riscontrato numerose lacune nelle dichiarazioni testimoniali, le quali risultavano poco attendibili per incongruenze temporali e per la mancata identificazione precisa del conducente del veicolo convenuto.